Il "Progetto Romania”, come altri che propongono attività all’estero,
ci pone la medesima domanda : può un’esperienza del genere, così
lontana dalla nostra quotidianità, portare benefici alla maturazione
dei nostri ragazzi?
Vorremmo cercare di recuperare il senso di appartenenza ad una
associazione fatta di uomini e donne di frontiera, persone cioè capaci
e disponibili a remare controcorrente rispetto a coloro che ci
circondano, non per sentirci migliori, ma per essere sentinelle in
grado di percepire il nuovo che sta arrivando e per il quale bisogna
essere pronti.
L’esperienza Romania potrebbe, pertanto, essere l'occasione per i
nostri giovani di sperimentarsi come esploratori, disposti a guardare
al di là dei confini delle nostre sicurezze, capaci di osservare con il
cuore e con la mente.
Al ritorno dall’esplorazione il compito, non semplice, sarà quello di rielaborarne i frutti, raccontando quello che c'è al di la delle nostre convinzioni e pregiudizi.
Ciò potrebbe essere il primo passo nel cammino di modifica del proprio stile di vita, della riscoperta di certi valori e principi che spesso vengono meno, ma che da buoni cristiani ci dovrebbero contraddistinguere per essere quei buoni samaritani che si muovono verso le piccole richieste di aiuto senza aspettare che diventino disperazioni.
AREE DI LAVORO E OBIETTIVI:
1. Rapporto con gli scout rumeni e portoghesi;
2. Animazione di strada;
3. Collaborazione con la casa famiglia “Marco Polo”;
4. Conoscenza della realtà locale e nazionale.
Rapporto con gli scout rumeni e porteghesi: seppur i gruppi locali siano giovani e con specifiche caratteristiche, riteniamo stimolante ed utile instaurare un rapporto con loro, vista la grande disponibilità e cordialità. Pensiamo ciò possa essere utile per:
– confrontarsi con un modo diverso di vivere lo scoutismo, in una realtà ed un momento storico particolari;
– condivisione della proposta R/S, vissuta dalle associazioni locali e portoghesi in modo diverso con la particolare attenzione al tema del Servizio; esperienza di vita comunitaria allargata e condivisione delle singole realtà giovanili;
– creare relazioni d’amicizia tra i rover e le scolte rumeni, portoghesi ed italiani, basate sui valori concreti quali quelli dello scoutismo, per creare uno scambio positivo per entrambi.
Animazione di strada: è una realtà complessa e forte. La sperimentazione di un’attività di animazione inevitabilmente coinvolge un ampio ventaglio di opportunità quali:
– la condivisione del servizio e l’arricchimento della vita di comunità;
– il confronto personale con una realtà “estrema” di bisogno, che in qualche modo porta a riflettere su se stessi ed a conoscersi, soprattutto come persone che hanno bisogno di essere amate;
– la maturazione dello spirito d’adeguamento, sulla scia dell’ ”Estote Parati” di B.P., vivendo l’organizzazione dell’attività nella contingenza della necessità e delle risorse;
– la possibilità di sperimentare una “micro-progettualità”, inserendosi, se pur per breve tempo, in un percorso educativo per i bambini che stimoli fantasia, spirito critico, capacità d’ascolto ed attenzione verso l’altro;
– la gratuità nel dare, rispondendo in modo semplice ad una richiesta d’aiuto, nella consapevolezza dei propri limiti e delle proprie possibilità, combattendo il cinismo dilagante.
Collaborazione con la casa famiglia “Marco Polo”: nata come risposta coraggiosa al grave problema dei minori abbandonati, la casa famiglia Marco Polo ormai a regime con l’arrivo di ben sei bambini, la Onlus “I Care” intende farne un punto di riferimento per il quartiere, se non per l’intera città. Varie le iniziative previste, soprattutto di assistenza ai ceti deboli, entro le quali crediamo i nostri ragazzi possono portare il loro contributo in collaborazione con gli scout locali, che potrebbero garantire un discorso di “continuità” data la loro presenza il loco durante il resto dell’anno. Pensiamo sia una realtà con cui relazionarsi per:
– maturare nello spirito di servizio, rispondendo “Eccomi”ad un bisogno attuale e concreto, senza pretese di protagonismo, sostenendo le iniziative locali;
– confrontarsi con una scelta “scomoda”, quella della coppia che vive nella Marco Polo, in un paese in cui pensare all’altro risulta “scomodo”.
Conoscenza della realtà locale e nazionale: citando un concetto caro ad uno degli ultimi Progetti Nazionali, indubbiamente la Romania rappresenta una “frontiera”, densa di problemi e contraddizioni, ma contemporaneamente ricca di umanità. In tal senso ci sembra importante:
– la conoscenza diretta d’una cultura diversa dalla nostra, in una società attualmente in gravi condizioni di disagio;
– la maturazione d’uno spirito critico, che eviti facili preconcetti e luoghi comuni, che stimoli un processo di ricerca e conoscenza che porti alla formazione d’un’opinione, propria ed “originale”;
– l’ esperienza di dialogo ecumenico, attraverso un confronto con le comunità cristiane di Gherla: l’ortodossa, la greco-cattolica, l’armeno-cattolica, la romano-cattolica, ebraica e la protestante.
La pattuglia Progetto Romania (Gherla)
Scarica il Progetto Romania Gherla 2007-2009
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